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Il Progetto “Sesto Senso”: la sostenibilità ambientale e i costi di produzione impongono il cambiamento verso l’Agricoltura 4.0

“Sottomisura 16.2 – Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie – PSR Sicilia 2014/2020”. La crescita della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici con episodi sempre più improvvisi e violenti, la sostenibilità ambientale, i crescenti costi di produzione e pertanto la sostenibilità economica per le aziende e i consumatori, pongono sempre maggiori limiti nella produzione agricola. Da qui l’esigenza di introdurre nei processi colturali  gli aspetti dell’agricoltura 4.0. Da sx: Prof. Giacomo Morabito dell’Università degli Studi di Catania, (DIEEI – Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica), Ing. Antonio Pantò (Sfera Srl), Prof.ssa Laura Galluccio dell’Università degli studi di Catania (DIEEI – Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica), Dr. Agr. Piero Virderi (Project Manager), Dr. Paolo Ferlisi (Mediterraneo Consulting) Un esempio di modernizzazione in tal senso arriva dal progetto “Sesto Senso”  che persegue lo sviluppo di un sistema innovativo costituito dalla combinazione di tecnologie hardware e software, in grado di tracciare il prodotto agroalimentare durante l’intero processo produttivo: dal produttore alla commercializzazione del prodotto fresco e/o trasformato. Il sistema, contemplato nel progetto, conterrà funzionalità per la registrazione delle operazioni colturali e degli input impiegati. Le informazioni che descrivono il processo di coltivazione saranno registrate, integrate e collegate a ogni lotto di produzione, certificate e condivise dall’applicazione di un algoritmo di blockchain. Nel corso di un convegno, organizzato allo scopo di divulgare i risultati intermedi del progetto, è intervenuta  Laura Galluccio, docente di Telecomunicazioni dell’Università degli Studi di Catania,  Dipartimento Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica. “Sesto Senso vuole sviluppare, testare e validare un sistema innovativo costituito dalla combinazione di tecnologie in grado di tracciare il prodotto agroalimentare lungo la filiera, dalla produzione alla commercializzazione – ha detto Galluccio –   Il sistema contiene funzionalità persino per la registrazione delle operazioni colturali e gli input impiegati, generando un quaderno di campagna. Il progetto, inoltre, intende preservare il benessere degli animali, in particolare le api, con lo scopo di individuare residui di antiparassitari nel miele per avere contezza dell’utilizzo di pesticidi in agricoltura. Le informazioni che descrivono il processo di coltivazione sono registrate, integrate e collegate a ogni lotto di produzione, certificate e condivise dall’applicazione di un algoritmo di blockchain. L’Agricoltura 4.0 porta al 30 % del risparmio idrico  e un aumento del 20 % della produttività con un utilizzo limitato di agrofarmaci”. Gli strumenti tecnologici impiegati nel progetto SestosensoPer IoT, Internet of Things intendiamo tutti quei sensori e dispositivi connessi per monitorare e gestire le colture. I  Big Data e AI  sono l’insieme dell’analisi dei dati raccolti per prendere decisioni informate, mentre la robotica e l’automazione si concretizza nell’utilizzo di droni e macchine autonome per operazioni agricole. Infine i sistemi cloud sono strumenti di archiviazione e gestione dei dati su piattaforme apposite che consentono  un accesso da remoto e sicuro. I vantaggi che ne derivano sono l’efficienza operativa, un risparmio netto sui costi di produzione con un miglioramento delle pratiche agricole e  la possibilità di monitorare continuamente le coltivazioni in tempo reale. Se da una parte questi strumenti danno una grossa mano ai processi produttivi, dall’altra ci pongono davanti a nuove sfide come, per esempio, l’accesso ad adeguate infrastrutture tecnologiche e alla connettività in aree rurali, i costi di attivazione iniziale, la formazione necessaria e la protezione dei dati sensibili. “Nonostante le sfide poste da questa innovazione – ha concluso la docente universitaria –  l’Agricoltura 4.0 continua a fare passi enormi come si può vedere nella slide qui sopra che mostra, tra l’altro, come il comparto in Italia sia cresciuto del 31% nel volgere di un anno”. Interessante anche la parte del progetto legato alla tracciabilità dei prodotti, con il fine di garantire l’autenticità delle informazioni relative a una referenza per il tramite di sensori molecolari portatili per l’analisi alimentare.   Il sensore molecolare serve  sia per la tracciabilità nel settore agroalimentare, sia per consentire di individuare eventuali residui di fitofarmaci  nei frutti. Sempre riguardo alla tracciabilità sono al  vaglio ipotesi di utilizzare lo spettrometro per l’analisi alimentare fisico/chimiche del prodotto. Al riguardo è intervenuto l’altro relatore, Antonino Panto’, ingegnere dell’azienda Sfera Srl, partner del progetto,  parlando di sensori NIR (Near-InfraRed). “Questi  sensori – ha detto l’esperto  – rappresentano una svolta nel mondo dell’agricoltura, grazie all’utilizzo della tecnologia a infrarossi per analizzare la composizione fisico/chimica del prodotto e correlarla alla qualità organolettica. La rivoluzione nell’applicazione dei sensori NIR in agricoltura passa da un’analisi non distruttiva del prodotto e dalla portabilità del sensore stesso nei luoghi in cui si svolgono le fasi operative del processo di produzione/lavorazione. Per il progetto sono stati  scelti i sensori NIR Tellspec, che si basano su una tecnologia che integra spettroscopia, software e intelligenza artificiale. La rilevazione e il processamento dei dati con questo tipo di sensore permette la scansione del prodotto, senza inficiarne le proprietà organolettiche. I dati elaborati sono immediatamente disponibili anche su smartphone e il processo completo, dalla scansione all’ottenimento di un risultato è in genere inferiore a 25 secondi. L’app mobile fornisce anche la visualizzazione dei risultati attuali e passati per aiutare il processo decisionale basato sui dati”. Il processo che implementa la tracciabilità non dovrebbe essere interpretato dalle aziende come un’ulteriore incombenza amministrativa/burocratica da adempiere, bensì come un sistema innovativo che consente di accrescere il valore dei prodotti offerto sul mercato, garantendo la tracciabilità ma anche la rintracciabilità lungo l’intera filiera alimentare. Nell’azienda partner Az. Agricola Ficili, l’innovazione sopracitata sarà applicata anche per mezzo della realizzazione di nuove strutture serricole innovative, dotate di brevetto per invenzione industriale. Si creerà uno strumento digitale per il calcolo del bilancio umico in modo da poter ottimizzare le concimazioni organiche con lo scopo di preservare e migliorare la qualità del suolo, nonché, le pratiche di irrigazione e difesa. Di ambiente e recupero del paesaggio agricolo ha infine parlato il giornalista di settore Gaetano Piccione, il quale si è soffermato sui problemi alla cosiddetta “Fascia trasformata”, analizzandone le criticità sul piano dell’immagine che lega il territorio al prodotto. Rassegna Stampa Fresh Plaza – leggi l’articolo Scicli Video Notizie – leggi l’articolo Canale Youtube

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